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Sabir Gourmanderie, sogno di primavera

Pochi giri di boa tra lo Jonio e i tornanti che ti conducono verso il respiro del vulcano, ed arrivi nel cuore del Parco dell’Etna che ha come irrinunciabile riferimento
Sabir Gourmanderie: il locus amœnus dove le trame sensoriali acquisiscono la dimensione emozionale suscitata dal gusto e dall’ospitalità sublime.

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Il menù di primavera ideato dallo Chef e Patron Seby Sorbello dipinge l’idillio del territorio etneo con tinte carismatiche e sfumature cangianti che volano oltre gli orizzonti siciliani, affermandosi nell’avanguardia internazionale dell’Alta Cucina.

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La cantina non ha limiti geografici e ha solo le coordinate dei desideri più intriganti, senza tralasciare le selezioni di distillati che ispirano l’arte mixology del Sommelier Giovanni La Rosa.

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Le sale si sviluppano senza soluzione di continuità tra l’incantevole vista sul parco e le ricercate atmosfere lounge déco, impreziosite dai dettagli di un prezioso studio di interior&light design.

Le fragranze del finocchietto selvatico e dell’arancia Tarocco accentano i drink iconici, rivisitati con estro e sensibilità per intrattenere ed accompagnare le prime note della sinfonia della cucina.

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Cialde ai ceci, croissant gioiello sfogliati ed innumerevoli fragranti esercizi di stile impreziosiscono la proposta del pane da degustare con l’olio di Tonda Iblea.

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Il cappuccino di scampi e misticanza porta a tavola la brezza e la rugiada, controcanto della passionale dolcezza dei crostacei.

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Il ricordo d’infanzia accarezza la zuppetta di pisellini alla menta, in abbinamento alla ricciola affumicata al timo.

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I molluschi trionfano nella sfrigolante veste, conturbanti nella setosa grazia delle salse ai legumi verdi e ai ricci di mare.

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La guancia di vitello al mosto cotto sorprende con la sua trama fondente e regala il desiderio di perpetuare l’assaggio, supportata dall’etereo soffio di fagioli e dalla crocchetta agli asparagi.

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La sciara dell’Etna arriva a tavola sotto forma di chips di riso Venere, si svela al palato il brivido balsamico del gelato ai fiori di rosmarino e delle erbette spontanee.

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Un sussurro di soavi consistenze si esprime nella minestra di zucchina legenaria, ricotta esperidata al limone e pasta mista. Assaggi polifonici si susseguono, impreziositi dall’olio alla vaniglia.

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I ravioli tatuano l’esuberanza della bottarga all’assaggio, in un rimando di dolcezza dei fiori di zucca.

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Il pesce spada messinese ritorna trionfale protagonista della Cucina d’Autore, sublimato nel taglio, nella cottura. La salsa dell’orto regala la sintesi eclettica di vellutate percezioni agrodolci.

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La granita di carota di Ispica al pepe rosa è preludio della sinfonia dessert da condividere.
La pasticceria dinamica espone la sua più alta intuizione nell’identificare la dolcezza della crema soffiata di piselli, come primaverile compendio al soffice di carota appena sfornato e al latte di mandorla.

Gli agrumi, la trilogia di fragole, la mela Cola – riscoperta tra frutti antichi e dimenticati dell’Etna – danno brio, vivacità e caleidoscopica aromaticità all’Arte della Pasticceria che trova nel laboratorio di Sabir Gourmanderie massima espressività.

Sostenibilità, cultura della biodiversità, valorizzazione dei canoni del gusto del territorio, sintetizzati con estrema raffinatezza dalla squisita tecnica e dalla creativa attitudine compositiva dello Chef Seby Sorbello:
Sabir Gourmanderie.

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