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L’assoluto della luce, a Lisbona.

Se arrivi dalla Sicilia credi di conoscere ogni abbacinante e caleidoscopio riflesso della luce, ma di certo non il bianco assoluto di Lisbona.
Una purezza d’intensità totalizzante, che si rifrange nei vicoli, nelle piazze imperiali e sulle acque adamantine del fiumeoceano Tejo, sfondo ipnotico di ogni bairro.

Tante trame in divenire, una costellazione di gru che segnalano un costante moto di riqualificazione: dalla casba candida di Alfama ai quartieri del Chiado e Bairro Alto, fino alla valorizzazione degli spazi EXPO ’98 con le manifeste infrastrutture di Santiago Calatrava e le moderne “caravelle” residenziali.

Perditi nella percezione dell’identità culturale, Lisbona sa affascinare con la dolcezza del gotico di Belém e con le tracce sovraesposte dei graffiti di street art, ricerca la matrice araba nelle architetture e nella fragranza di zagara che sa stordire a primavera.

L’apertura al nuovo, a mondi lontani, oggi come al tempo coloniale, restando distanti dalla globalizzazione.

Lisbona, oggi. Magnetica ed ammaliante.

0 commenti su “L’assoluto della luce, a Lisbona.”

  1. ” restando distanti dalla globalizzazione ” dici bene, ed è proprio questa sua peculiarità a renderla magnifica! Grazie, il tuo post è interessante perché descrittivo in maniera esaustiva e scorrevole😉Davvero complimenti! E Bion Lunedì 🌞

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