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Chef Marco Baglieri, a Noto l’identità iblea del gusto

Noto è barocco ostentato e accecante che vuole dichiaratamente stupire ed ammaliarie, tufo dorato e piazze assolate si alternano alle ombre dei palazzi che si fanno sempre più austeri risalendo nel centro storico.
Il Crocifisso è quasi in antitesi, ritirato in un minimalismo introspettivo, che lo chef e patron Marco Baglieri distilla e proietta con sincerità e personalità.

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L’osteria di famiglia cresce, diventa trattoria ed oggi Ristorante, qui sensibilità e valorizzazione del territorio prendono respiro nella tecnica più ricercata, che lascia protagonista sempre l’ingrediente.

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Le sale si snodano svelando gli ambienti di un edificio storico, nel dualismo di angoli intimi e atmosfere conviviali; tutte le sfumature sofisticate del greige sottolineano il mood rarefatto, impreziosito da maioliche e lino candido, luce puntuale ed essenzialità per non distogliere dalle portate.

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Il benvenuto dello Chef arriva ancor prima di aver contemplato il menù, un fulmine di sgombro affumicato che non trova dialogo con i germogli e la salsa verde.

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Pane-panelle-gambero rosso è l’antipasto che reinventa lo street food con passionalità. Attenzione estrema nella valorizzazione del fritto sfrigolante di ceci e dell’opulenza dei crostacei, diaframmati da fresca insalata croccante e da una cremosa ed aromatica salsa. Il pane al sesamo è scrigno fragrante della felice sintesi di Sicilia occidentale in trasferta.

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Nella selezione di lievitati non manca la scaccia, un assaggio di focaccia come un abbaglio d’estate, che ancora più a sud di Tunisi non finisce mai davvero: pomodoro intenso e solare tra le pieghe della sfoglia all’olio che è mitologia iblea.

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L’Arancino viene annunciato come una parmigiana in bianco, all’assaggio distrae la persistenza amaricante della melanzana fuori stagione. La fonduta di Ragusano lega il palato non arrivando a bilanciarne l’umoralità; anche la sabbiatura superficiale non esprime golosa croccantezza.

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Nei ravioli di ricotta al sugo di maiale traspare l’eleganza compositiva che contestualizza i canoni della tradizione del territorio. Una sfoglia elastica vela la cremosa raffinatezza della ricotta di mucca, nel trionfo lussurioso della salsa di maiale. Fondente e burroso il boccone di pancetta a corollario. Nessuna ombra acida di pomodoro e il brillante aroma del finocchietto selvatico, elevano all’eccellenza l’assaggio.

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Pistacchio e sesamo si fanno dolce ed aromatica panatura del filetto di alalunga. Il pesce svela caratteristiche di gusto e trame molteplici, progredendo verso il cuore ancora rosa, come un tataki increspato dalle corruzioni agrodolci della caponatina, in cui risaltano i capperi gioiello di Salina.

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Il predessert è una perla polifonica di agrumi, un sospiro di sorbetto di mandarino amplificato dalla cremosa chantilly all’arancia.
Una miriade di bolle friabili descrive la perfezione della cialda di cannolo, nel contrasto col gelato alla mandorla bruciata si apprezza il minimalismo etereo della crema di ricotta.

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Noto e l’Etna valorizzate nella scelta enologica, nella carta dei vini non manca una selezione di Champagne e bianchi e rossi francesi.

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Servizio attento e professionale, incline ai sorrisi e alla puntualità. Il menù degustazione lunch racchiude in 28 euro il benvenuto dello Chef, un antipasto ed un primo; mentre per tre portate alla carta non si superano i 50 euro. La piccola carta dei dessert non si allontana dai tortini fondenti e dalla tradizione, le dolci proposte incidono dai 5 agli 8 euro.

Ristorante Crocifisso

Chef Marco Baglieri

Via Principe Umberto 48,
96017 Noto, SR

(+39) 0931.57.11.51       (+39) 338.85.30.241

info@ristorantecrocifisso.it

visitato il 4 dicembre 2016

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